LA CARENZA DEI MEDICINALI: LE CAUSE

L’attuale carenza di farmaci influenza l’approvvigionamento delle farmacie italiane e la reperibilità dei medicinali più richiesti. Tra i grandi assenti spicca l’ibuprofene, ampiamente utilizzato durante la pandemia e il picco influenzale. Secondo l’ultimo aggiornamento dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) sono circa 3.240 i farmaci temporaneamente carenti. Tra questi segnaliamo antipertensivi, antidepressivi, antibiotici, antitumorali., oltre a farmaci di uso più comune come paracetamolo e ibuprofene.  Quest’ultimo è diventato irreperibile durante la pandemia da COVID-19 e la diffusione dell’influenza australiana, a causa della sua elevata richiesta. L’attuale carenza di alcuni medicinali è, però, influenzata da molteplici fattori.

Il settore farmaceutico è in crisi per problemi di approvvigionamento di principi attivi e materiali per il confezionamento. Farmindustria individua due principali cause per la carenza di farmaci:

  • aumento della domanda di medicinali in relazione a patologie influenzali e COVID
  • tensioni geopolitiche dell’UE. 

Molteplici fattori, come le strategie produttive dei singoli paesi e la globalizzazione, fanno di questo un fenomeno non solo nazionale, ma avvertito in tutta l’UE. I principi attivi sono carenti, in quanto vengono importati da Cina e India, che a causa dei lockdown hanno rallentato le catene produttive negli stabilimenti.

A questo si aggiunge la mancanza di materiali necessari per il confezionamento dei prodotti farmaceutici, come vetro per le fiale, alluminio per i blister, plastica e carta. Molti di questi materiali vengono importati dall’Europa dell’est, ancora segnata dalla guerra in Ucraina.  La stessa catena distributiva affronta difficoltà dovute all’aumento dei costi di energia elettrica e carburante, influenzando i prezzi di alcuni prodotti non rimborsati dal Sistema Sanitario Nazionale (SSN). 

I consumatori contribuiscono alla carenza con l’elevata richiesta di alcuni medicinali e l’abitudine di farne scorta. Un esempio è rappresentato proprio dall’ibuprofene, un farmaco appartenente agli antinfiammatori, dotati di attività analgesica, antinfiammatoria e antipiretica. Infatti viene comunemente utilizzato per alleviare il dolore e far abbassare la febbre.

Per la maggior parte dei farmaci carenti, AIFA riporta nella lista a essi dedicata l’indicazione del suo medicinale equivalente. Infatti solo un numero limitato di farmaci carenti non presenta un equivalente corrispondente.

Tuttavia, la prescrizione e la vendita degli equivalenti restano ancora molto basse. Infatti rappresentano solo il 30% del mercato, alimentando un allarmismo che in realtà non c’è. Sempre attuale la riflessione sulla sostenibilità della spesa farmaceutica, che grazie a un uso maggiore di generici potrebbe limitare l’indisponibilità di alcuni prodotti. 

Per concludere la carenza di molti farmaci è condizionata dall’ elevata richiesta, nonché da problemi di produzione e distribuzione. Farmaci come l’ibuprofene sono difficili da reperire a causa della stagione influenzale e del loro accaparramento. 

Emerge, però, come la dipendenza dell’industria farmaceutica italiana da paesi terzi abbia contribuito al fenomeno della carenza, evidenziando il bisogno di una maggiore autonomia nella produzione. Nonostante le possibili alternative, la situazione è monitorata dal Ministro della Salute, Orazio Schillaci, impegnato a individuare i farmaci realmente carenti e soddisfare le necessità dei cittadini. 

Fonti

Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA)

Ministero della Salute

FOFI – Federazione Ordini Farmacisti Italiani

Comunicato stampa congiunto SIFO-SIFAP: GALENICA, GLOBALIZZAZIONE E CARENZE

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