Le malattie per le quali è mecessario usare gli antibiotici sono le seguenti:
Infezioni alle vie respiratorie del Gatto
Si tratta di una sindrome respiratoria infettiva virale e/o batterica. Si manifesta con scolo oculo congiuntivale e nasale, starnuti e blefarospasmo. In caso di utilizzo di antibiotico la prima scelta ricade sulla doxiciclina. La doxiciclina presenta efficacia nei confronti dei batteri patogeni opportunisti che compongono il normale microbiota delle vie respiratorie del gatto. Esistono scarse evidenze scientifiche che ci consentano di valutare la durata ideale della terapia con antibiotici, solitamente si consiglia un ciclo di 7-10 giorni.
L’amoxicillina rappresenta una valida alternativa, però la sua efficacia nei confronti di Chlamydia e Mycoplasma pare sia scarsa. Nelle forme croniche è necessario affrontare un iter diagnostico più strutturato per escludere ulteriori possibili diagnosi differenziali.
Infezioni alle vie respiratorie del cane
I virus coinvolti nel complesso delle infezioni respiratorie del cane includono adenovirus tipo 2, coronavirus respiratorio canino, herpesvirus, pneumovirus e virus della parainfluenza canina. Si ritiene che queste infezioni siano causate da forme virali e pertanto l’impiego degli antibiotici non è indicato. L’inizio della terapia antibiotica è consigliato solamente per quei casi che nei 10 giorni di osservazione sviluppano ipertermia, anoressia e letargia. La prima scelta ricade ancora una volta sulla Doxiciclina considerata la sua spiccata efficacia per una durata di almeno 7-10 giorni.
Bronchiti batteriche nei cani e nei gatti
È importante differenziare le forme di bronchite batterica acuta (forme infettive) dalle forme di bronchiti croniche, che non hanno un’eziologia infettiva (batterica o virale) ma possono complicarsi in seguito ad una sovra infezione.
Per quanto riguarda le forme batteriche acute è possibile che l’infezione a carico delle prime vie respiratorie possa estendersi anche a livello bronchiale e in casi più gravi determinare broncopolmonite e polmonite. È fondamentale stabilire l’esatta eziologia primaria: bronchite cronica aspecifica, collasso bronchiale, broncopneumopatia eosinofilia, bronchite asmatica, broncopolmonite ab ingestis: il trattamento della causa primaria è fondamentale.
La scelta della terapia antibiotica deve basarsi sull’esito del lavaggio bronco alveolare e l’interpretazione degli esiti deve tenere conto di valori soglia quantitativi: è di fatto fisiologico riscontrare modeste UFC nel lavaggio broncoalveolare, valori superiori a 200 UFC/microlitro sono da considerarsi clinicamente significative.
Le infezioni polmonari nel cane e nel gatto
Le cause di polmonite nel cane e nel gatto possono essere svariate. Le forme batteriche primarie non sono le forme più comuni, tuttavia è possibile che infezioni possano invadere l’albero tracheobronchiale e successivamente estendersi sino agli alveoli. È fondamentale iniziare quanto prima possibile la somministrazione di farmaci antibiotici per scongiurare il rischio di evoluzione in quadro di setticemia. Nelle forme di polmonite moderata la doxiciclina per via orale rimane ancora una volta la soluzione di prima scelta.
Nei pazienti adulti anziani con forme di polmonite grave, la commissione di studio consiglia sia l’impiego di enrofloxacina o marbofloxacina associato a un farmaco con attività battericida verso gram positivi e anaerobi. Tra questi sono suggeriti l’ampicillina o la clindamicina. La durata della terapia antibiotica in corso di polmonite varia dalle 4 alle 6 settimane.
Fonti: Antibiotici: lineeguida per l’utilizzo nel cane e nel gatto – Missione Veterinario